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Elezioni Regionali: vietato sbagliare.

Dalla Puglia non un partito antiberlusconiano

ma il "nuovo centro-sinistra" nazionale

27/1/2010

L'articolo è stato pubblicato sul sito nazione di Sinistra Democratica

Nichi Vendola da tre giorni appare in tutte le trasmissioni televisive, da "Porta a porta" a "L'infedele" e questo, dopo l'ostracismo decretato in maniera bipartisan dalle televisioni  e i giornali del PDL ma anche e soprattutto del PD, è un bene, per la Puglia, per SEL e per tutta la sinistra italiana.

In Puglia potrebbe profilarsi una santa alleanza PDL-UDC- "Io Sud" contro il "nuovo centro-sinistra", che si è aggregato intorno a  Vendola e al suo partito (inteso come partito vero, formato da tesserati a diversi partiti - PD, SEL,  Federazione dei Comunisti e soprattutto tanti che non hanno alcuna tessera di partito). 

La partita che si sta giocando in Puglia non è una partita locale, è invece una partita che può aprire il discorso su un vero schieramento compatto, coeso e con unità di intenti, con un programma condiviso,  che travalica il semplice antiberlusconismo, così come era l'inciucio messo in campo dal ragionier D'Alema. La partita che si sta giocando in Puglia indica la via nazionale contro il governo delle destre: quella populista di Berlusconi, quella xenofoba e separatista della Lega e quella del "vorrei ma non posso" di Fini.

Oggi Ferrero ha scritto una lettera aperta a Nichi Vendola che è un buon segnale, ma il titolo della lettera, pubblicata sul Manifesto, "Caro Nichi, se ci sei batti un colpo", con la quale chiede di ricambiare l'appoggio dato in Puglia dalla Federazione Comunista con analogo appoggio da parte di SEL in Lombardia, a fronte del veto posto dal PD Penati verso chi si chiama comunista. Non vorremmo che la prova tecnica di dialogo costruttivo e unitario delle forze dell'ex-arcobaleno verificatosi in Puglia possa naufragare nel caso di una non praticabilità del discorso in Lombardia. La politica ambigua e spesso sporca del PD cerca in tutti i modi di stroncare sul nascere o di inserire elementi di divisione fra noi gente di sinistra. Questo é un tranello nel quale dobbiamo evitare di cadere a costo di qualche sacrificio, se sarà necessario farlo.

Abbiamo noi tutti, SEL e Federazione dei Comunisti, la necessità di riportare la sinistra nelle istituzioni, nelle assemblee elettive. Questo è un passo decisivo. Il parlamento é un organismo surreale senza le forze di sinistra e le Regioni, come ente locale in grado di dare risposte immediate ai cittadini, sono un ottimo trampolino di lancio.

Berlusconi è ormai in via di estinzione, non così il berlusconismo che ammorba, non tanto gli ex-democristiani del PD, quanto gli ex-diessini (parliamo dei dirigenti) e, una volta sparito Berlusconi, potremmo ritrovarci stretti in un monocolore moderato formato da PD e UDC.

Per questo é legittimo e molto positivo che Ferrero senta, come noi sentivamo, la necessità di riprendere a discutere per giungere, in tempi ragionevoli, alla  unificazione delle forze della sinistra, purché tutto ciò non sia fatto nella forma di ultimatum.

La Lombardia é importante, ma la Puglia é il luogo dove passa la strada che può condurci verso un nuovo scenario nazionale. I pugliesi che hanno votato per Vendola alle primarie, ma, attenzione, evitiamo di crearci miti ed eroi, hanno espresso il sentimento di un nuovo centro-sinistra. Chi come noi è stato nei seggi ha visto e riconosciuto chi è venuto a votare per Vendola e per la sua proposta politica. C'era la sinistra è vero, ma c'era anche quel mondo cattolico e quella società civile laica che non si è schifata di votare con convinzione per un "comunista" che non ha posto al centro del suo intendimento politico né la presa del "Palazzo d'Inverno", né l'adorazione della "falce e martello", anche se molti fra quelli che presidiavano il seggio il 24 gennaio hanno  appeso nello studio della loro casa  le immagini che richiamano a quella stagione fortunata del PCI che tanto bene ha fatto all'Italia e agli italiani.

Quei cattolici e quella società civile laica sono venuti a votare con convinzione per Vendola perché hanno condiviso una politica che ha diminuito l'immissione nell'aria delle polveri sottili dell'ILVA, il mostruoso colosso con i stabilimenti a Taranto nei confronti del quale tutti i politici si sono inchinati; hanno votato per quella politica che ha dato diecimila computer ai disabili, assemblati secondo la disabilità; hanno votato per i finanziamenti dati a giovani laureati che sono andati a specializzarsi nelle scuole di eccellenza per poi ritornare in Puglia; hanno votato per la telecardiologia, che ha diminuito i decessi per infarto di decine di migliaia di maleati; hanno votato per chi sta portando il San Raffaele di Milano a Taranto, per curare il tumore senza fare viaggi della speranza; hanno votato per la politiche giovanili dei "Bollenti spiriti"; hanno votato perché su tremila precari della scuola vittime della sciagurata politica della Gelmini duemila sono stati riassunti utilizzando i fondi strutturali della comunità europea; hanno votato perché con fondi propri la Regione Puglia ha allungato per un anno la cassa integrazione, una volta che il periodo di mobilità era finito; hanno votato per i venti milioni di euro stanziati per dare un assegno di cura agli anziani e per gli altrettanti milioni di euro stanziati come assegno di prima dote ai bambini che non avevano superato i trentasei mesi; hanno votato perché non si è detto solo no alle centrali nucleari, ma perché in Puglia abbiamo dimostrato che il sole e il vento ci forniscono più energia di quanta ne consumiamo; hanno votato perché  quando si è aperta la questione morale, mettendo a rischio la giunta regionale, i maggiorenti del PD in giunta sono stati mandati a casa; hanno votato per i svariati milioni di euro stanziati ai singoli comuni per il recupero delle periferie

In definitiva quel mondo cattolico e della società civile laica ha votato per Vendola perché anche senza "falce e martello" abbiamo, qui in Puglia, fatto quelle cose per le quali un giorno molti di noi decisero di iscriversi al partito della "falce e martello".

Per tutto questo Berlusconi é preoccupato e sta cercando di buttare a mare Rocco Palese e riprendesi Poli-Bortone e Casini. Adesso che da parte della Federazione dei Comunisti qui in Puglia sono arrivati segnali incoraggianti per l’apertura di un dialogo  dobbiamo tutti insieme avere coraggio e pazienza. Adesso il PD ha capito che non si può fare a meno della sinistra (tutta). Perciò non facciamo da sponda a coloro che ancora vogliono giocare sporco: adesso è vietato sbagliare.

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