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Elezioni regionali  2010: I "fac-simili" e quella carta che "non olet"

La politica secondo i sedicenti giovani

“Mi avevano detto che ci sono alcuni rappresentanti di lista che non vengono pagati”!

01/4/2010

Siamo presenti nei seggi ormai da tempo immemorabile. Corretti, collaborativi, rispettosi dei regolamenti, con il distintivo del partito che rappresentiamo indossato solo all’interno della sezione cui veniamo assegnati. Eppure ci sono delle scene che costantemente si ripetono al seggio ed ogni volta che le vediamo ci provocano lo stesso senso di nausea come se fosse la prima volta.

Il 29 marzo mentre una compagna di cinquant’anni, che presidiava il suo seggio, cercava di spiegare ad alcuni giovani che erano in rappresentanza di una qualche lista, ovviamente di centro-destra, il perché del suo impegno politico ad un certo punto, pensando di dire la cosa più normale di questo mondo, ha detto al “giovane”: “Guarda che qui ci sono dei compagni operai che oggi non sono andati al lavoro per fare il rappresentante di lista e hanno perso il loro salario, perché noi non paghiamo i rappresentanti di lista” , e questo “giovane” ha risposto: “Si qualcuno mi ha detto che ci sono dei rappresentanti di lista che non vendono pagati. A me danno cento euro. Per questo sono qui, sennò chi se ne fregava!”

È vero, nulla di nuovo sotto il sole: ma questo era quello che facevano i vecchi della DC quando noi eravamo giovani, oggi sono invece i giovani di questo centro-destra che fanno quello che facevano i vecchi, mentre noi siamo invecchiati così come eravamo da giovani.

Nel corso delle elezioni politiche del 2008, quelle del voto utile, ad Alliste vennero a ripetizione tanto esponenti del centro-destra, quanto esponenti del PD, a fare comizi e riunioni nei comitati elettorali messi su per la bisogna, mentre noi dell’allora “Sinistra Arcobaleno” dovemmo cavarcela da soli, anche se portammo a casa un risultato che era giusto il doppio di quello nazionale, cioè il 6%. Invece, questa volta, nelle regionali solo noi di SEL, pur non avendo alcun candidato locale, abbiamo avuto il piacere di riempire Piazza San Quintino facendo alternare sul palco tre candidati, uno degli intellettuali più prestigiosi del nostro partito e addirittura il Presidente Vendola.

Il  centro-destra chiuso in un silenzio assoluto. Ma allo spoglio delle urne, nonostante il nostro risultato eccezionale (SEL Alliste ha sfiorato il 13% - primo partito della coalizione del centro-sinistra e secondo partito di Alliste) il Presidente Vendola è stato suffragato con 1300 voti, mentre Palese ha sommato 1442 voti. Alliste, ci spiace dirlo, ha ripagato in questo modo la politica di un Presidente che non solo non ci ha discriminati, ma ha avuto un’attenzione particolare verso questo comune.

Ma al di là di questa ingratitudine, il problema è un altro: i tesserati alla nostra sezione si sono mossi facendo il famoso caseggiato (come diciamo noi in gergo) come se fossimo coinvolti con un nostro candidato. Pur in presenza di una diminuzione dei votanti, rispetto alle recenti elezioni provinciali ed europee del giugno scorso, i voti verso il nostro partito sono aumentati in termini assoluti ed in percentuale abbiamo guadagnato 3 punti.

Ma com’è possibile che chi non fa nessuna campagna elettorale alla fine prende più voti di chi la campagna elettorale la fa come si deve?

È evidente che la risposta ce l’ha data quel "giovane" di cui si diceva all’inizio di questo articolo, al quale qualcuno deve aver spiegato che ci sono delle strane persone che, non pagate, vanno in giro a portare i fac-simili delle schede elettorali, mentre per lui era normale che in campagna elettorale circolasse un altro tipo di “carta”, non fac-simile” ma vera che, come diceva Vespasiano, “non olet”!  

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