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venerdì 25 novembre 2022

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Comune di Alliste. Con le Delibere nr. 63 e 64 del 2013 della Giunta Comunale di Alliste si ricorre ai debiti per pagare i debiti

Spendi, spandi, spandi, spendi e…Fendi, nahh nah!

4/6/2013

Cantava così il compianto Rino Gaetano, riferendosi alla velleitaria rincorsa della società dei consumi all’accaparramento maniacale degli status symbol, per cui il capo d’abbigliamento firmato “Fendi”  era tributato di doti magiche che potevano trasformare una personalità scialba in un personaggio da imitare.

L’Essere, nella società osservata, cantata e ridicolizzata da Rino Gaetano,  soccombeva all’Avere, perché l’Avere nascondesse il non-Essere, o, come dire, “si è ciò che si ha, ciò che si indossa” tanto quello che hai in testa, finché non parli, nessuno lo sa!.

Ma una società siffatta, così intrisa dis-valori che rappresentavano un “must”, ha prodotto le sue scorie politiche, le sue classi dirigenti e il “buttare fumo negli occhi” è assurto a programma politico:  tutto ha un prezzo perché tutto è sulla bancarella del mercato, soprattutto il consenso.

In tempi di crisi il consenso elettorale è l’unica merce che si svaluta; è l’unica merce che si reperisce a prezzi stracciati. I teorici e, soprattutto, i pratici della in-cultura economico-politica che tutto è merce in questo periodo fanno affari d’oro.

Sul nostro sito potete ripercorre, anche leggendo solo gli atti deliberativi della giunta instauratasi al governo di questo Comune ormai dal lontano maggio 2006, tutte le spese, prebende, musiche, presepi, rassegne, lavori spesso inutili e quando utili sbagliati, ricchi premi e cotillon che hanno contrassegnato l’avvento della destra berlusconiana nella stanza dei bottoni (anche se in questo momento, per la verità, ci sono più renziani che piddini).  

La pubblicità, “magister vitae”, alleva tutti nella certezza che ognuno può avere (quindi ESSERE) tutto, basta comprare oggi ché a pagare c’è sempre tempo.

E se poi quando “poi” arriverà e non si avranno soldi per pagare?

Oh bella questa!

Si può fare come il Comune di Alliste: si contraggono debiti nuovi per pagare i debiti vecchi.

Apprendiamo dalla Delibera nr. 63 del 17 maggio 2013 che la Giunta Comunale di Alliste ha richiesto, alla Banca che gestisce la Tesoreria,  di incrementare l’anticipazione di cassa fino alla somma 1.500.000,00 di euro o su di lì, e con Delibera nr. 64 del 24 maggio 2013 alla Cassa Depositi e Prestiti di accedere all’anticipazione di cassa per altri 300.000,00 euro circa!

L’ultima, in particolare, è esilarante. In questa si precisa che l’accesso a tale anticipazione si rende necessario per onorare debiti certi, liquidi ed esigibili sia di parte corrente che in conto capitale, cioè per pagare le rate degli scellerati mutui contratti ben oltre gli 8milioni di euro per ben figurare durante la campagna elettorale del 2011 (ricordate? Alliste era un fiorire di cantieri e lavori e amici degli amici che lavoravano sottosoglia) ci si presta i soldi dallo stesso ente che quei mutui ha accordato al Comune di Alliste!

Ma anche nella prima c’è una chicca, per chi ha la memoria lunga. Ricordate il manifesto: “Questa IMU non è del Comune”?

Ma se quella “IMU” non era del Comune, perché mai nella delibera 63 ci si riferisce all’IMU saltata per giustificare la richiesta di aumento di liquidità di cassa al Tesoriere a oltre 1,5 milioni di euro? E che vuol dire che l’approvazione del Bilancio di Previsione 2013 è stata rimandata al 30 giugno 2013?

Si è formiche o si è Cicale a seconda della data di approvazione del bilancio di previsione?

A nostro modesto parere questa Giunta non ha un gran concetto dei cittadini che amministra!

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