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Comune di Alliste: "Or incomincian le dolenti note a farmisi sentire..."

Gabellieri

30/7/2011

“Io, sinceramente, pensavo che il Popolo di Alliste avesse eletto dei cittadini di Alliste per fare gli Amministratori di questo Comune. Mi accorgo, in questo periodo, che forse non hanno eletto, almeno per quanto riguarda la maggioranza, degli amministratori ma quasi quasi degli esattoti o dei gabellari proprio. Ho sentito la relazione, Vice sindaco (Ing. Venneri – ndr), però tutto sommato, sì abbiamo il software… abbiamo questo… ma il cittadino paga già le tasse, non indifferenti, perché il Comune possa dare servizi. Se noi preleviamo le tasse e giustifichiamo il prelievo delle tasse perché il Comune deve dare dei servizi, e quando il cittadino viene a chiederci i servizi gli facciamo anche pagare la gabella. Sinceramente io non sono d’accordo (…) A me sembra che, effettivamente, questo Comune stia diventando un comune di gabellari che, ad ogni piè sospinto, non fanno altro che mettere un dazio da pagare. Siccome non è la mia politica fiscale, mi dispiace ché, forse leggendo il vostro programma nemmeno voi avevate mai detto ai cittadini che avevate questa intenzione, però, mi accorgo, che invece c’erano delle intenzioni subdole ” Era il consiglio comunale del 30 aprile 2007  (Deliberazione del C.C. nr. 11), l’argomento posto all’ordine del giorno era: “Istituzione diritti di istruttoria per i servizi dello Sportello Unico per le Attività Produttive”.

L’invettiva all’indirizzo della maggioranza di centro-destra, però, non fu lanciata dal fazioso, preconcetto, incazzato nero perchè non era diventato sindaco e, oltretutto, Comunista Luigi Crespino, ma da un altro esponente del centro-destra (temporaneamente) all’opposizione di questo irresistibile centro-tutto (sia destra, che sinistra), l'epiteto di gabellari (rectius gabellieri) fu affibbiato dall’allora Consigliere Pinuzzo Arcano.

Certo, il consiglio comunale è cambiato, asserisce oggi il primo cittadino, perché dall’altro lato, quello della “minoranza”, questa volta veramente minoranza, c’è “Davideeeee, Davideeeee le delibere le devi saperle leggere” e altri tre “dilettanti allo sbaraglio che non fanno nemmeno ridere, ma i gabellieri  sono rimasti.

Così, con un bilancio di previsione approvato qualche settimana prima dalle elezioni del maggio 2011, nessuno si era reso conto, nemmeno il "Revisore dei conti", organo consultivo del consiglio comunale e non della maggioranza,  che i soldi che il Comune intasca per la raccolta della spazzatura da conferire in discarica non bastavano. Il 30 giugno scorso (Delibera G.C. nr.90), cioè un mese dopo le elezioni, pubblicata all’Albo Pretorio on-line (sic!) solo il 19 luglio 2011 (ma va là!) per gabellare i cittadini, la maggioranza, eletta con un risultato che, ha ragione il sindaco intervistato dal “Tacco d’Italia”, non è bulgaro, perchè farebbe arrossire i bulgari, ma è solo allistino, hanno pensato bene di aumentare l’addizionale comunale sul consumo di energia elettrica del 100%, contando così di incassare 119 mila euro sui 162 mila che mancano per coprire l’intero importo della raccolta della spazzatura da conferire in discarica.

Ma non basta!

La minoranza, nel Consiglio Comunale del 30 giugno scorso,  assente – lo riportiamo per dovere di cronaca - la capogruppo Manuela Coi, sulla quale crediamo incomba l’obbligo di richiedere la revisione della delibera,  è stata gabbata da un compunto e ineffabile assessore al ramo, che relazionando incredibilmente sul perché pagare per qualcosa che non esiste,  con l’intervento che potete leggere come allegato alla deliberazione del consiglio comunale nr. 16 (leggi),  impone un’altra gabella.

Il fazioso e comunista Luigi Crespino, nella scorsa consigliatura, aveva bloccato, chiedendo la istituzione di una Commissione,  una medesima deliberazione che doveva “liberare” i cittadini dai “diritti di livello” del Comune di Alliste, che risalgono a, crediamo, quattro secoli or sono, e di cui i manuali di diritto e i codici hanno perso memoria. Orbene, revocata quella delibera del C.C., la nr. 33 del 2010, per “liberare” i cittadini da un vincolo a loro carico che non esiste più si chiedono 200 euro fisse per particella oltre a 10 centesimi di euro per metro quadrato, cioè mille euro per ettaro.

Non riteniamo di commentare quanto si commenta da sé e soprattutto dopo il risultato di una maggioranza bulgara, pardon, allistina, ma anche fellinese, questo per dovere di visibilità anche della Frazione!!!

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